Perché un libro sulle emozioni per i ragazzi?
Questo libro intende educare i ragazzi alla conoscenza e alla cura delle proprie emozioni, in modo che le emozioni non si impossessino di loro e non li trascinino, a loro insaputa, in luoghi dove i ragazzi più non si riconoscono o, peggio ancora, dove si riconoscono senza essere stati loro a dirigere il proprio cammino e tantomeno ad aver scelto la meta cui sono giunti
1 L’utilità delle emozioni per la sopravvivenza del genere umano
Se ci portiamo all’origine dei tempi, il genere umano, quando ha fatto la sua comparsa sulla Terra, se non si fosse fatto guidare dalle emozioni, probabilmente si sarebbe estinto. Infatti nel procurarsi il cibo per la sua sopravvivenza, l’uomo primitivo doveva preoccuparsi anche di non diventare cibo per altri. E come avrebbe potuto se nella ricerca del cibo, oltre al desiderio di trovare la preda, non ci fosse stata anche la paura che lo metteva in guardia dal pericolo di diventare a sua volta preda di altri animali?
Dal momento che il mondo era inospitale e i pericoli si incontravano a ogni passo, i nostri antenati, che ancora non disponevano della ragione, come potevano non farsi sfuggire la preda oggetto del desiderio, o difendersi dai pericoli che improvvisamente si fossero presentati, senza che un’emozione (di desiderio o di paura) fosse in grado di attivare immediatamente, e senza riflettere, un’azione che fosse adeguata alla situazione che si era creata? In questo senso possiamo dire che le emozioni si sono rivelate indispensabili per garantire la sopravvivenza del genere umano ed evitarne l’estinzione. A questo punto, se è vero che l’ontogenesi, vale a dire l’evoluzione di ciascun individuo a partire dalla nascita, ricapitola la filogenesi, ossia l’evoluzione della specie, è possibile constatare come il bambino, che ancora non possiede l’uso della ragione, al pari dei nostri antenati, si orienta nel mondo su base emotiva e, non potendosi difendere da solo, urla in presenza di un disagio o di un pericolo, mentre si acquieta in uno stato di beatitudine quando i suoi bisogni primari sono soddisfatti.
Con la comparsa della ragione le emozioni non si estinguono, al contrario si potenziano. E più le società si strutturano nella forma di una razionalità che, per le sue esigenze, tende a contenerle, più le emozioni minacciano di esplodere in forme distruttive, che potrebbero essere evitate se si concedesse loro un adeguato spazio espressivo.
Questo ci consente di dire che, se le emozioni hanno garantito all’uomo primitivo la sopravvivenza, analoga sopravvivenza la garantiscono, non sappiamo fino a quando, all’uomo dei nostri giorni, sempre più sottomesso alla razionalità della tecnica che lo vorrebbe il più possibile simile a un robot, il quale, proprio perché privo di emozioni, è in grado di realizzare, meglio dell’uomo, quei valori di efficienza e produttività che sono gli ideali tipici della razionalità tecnica. […]